Quando io ho frequentato la facoltà di Architettura all'Università di Roma (ormai diversi decenni fa), negli esami di progettazione bisognava rispondere alle richieste di una committenza, più o meno come si fa nel lavoro professionale, e molti professori erano fissati con il Genius Loci, lo "spirito del luogo": una delle condizioni di approvazione di un progetto era proprio quello di tenerne conto e dimostrare come se ne leggevano le tracce nei propri elaborati.
Quello del Genius Loci è un concetto che ci viene tramandato dall'antichità: tutte le grandi civiltà, in qualsiasi luogo del mondo, hanno sempre fatto riferimento ad energie, divinità e quant'altro, con un'attenzione particolare alle caratteristiche dei luoghi dove vivere e lavorare. Possiamo pensare anche alle caratteristiche dei luoghi, alle preesistenze, a tutto ciò che in generale ci ha preceduto nel luogo dove progettiamo.
Oggi che fine ha fatto questo concetto? In un mondo globalizzato, dove invece di scendere le scale di casa per cercare un prodotto nei negozietti vicino si compra online facendolo arrivare dalla parte opposta del mondo, pensare che sia necessario visitare un luogo prima di progettarlo è forse una fissazione di noi architetti di "vecchia generazione". Noi abbiamo qualche difficoltà a partecipare alle gare di progettazione dei siti online, dove devi mandare un progetto senza poter fare un sopralluogo, senza parlare faccia a faccia con il tuo committente, senza "respirare" l'aria e l'atmosfera del luogo, sia esso un appartamento o una piazza.
L'invito quindi è quello di progettare, o invitare a progettare nel caso dei committenti, tenendo conto della "essenza interiore" di un luogo, magari anche solo richiamando, o riutilizzando, o facendovi in qualche modo riferimento, un elemento architettonico originario preesistente, anche rileggendolo in chiave moderna.
Un modo più semplice di agire può essere quello di richiamare una "memoria" del luogo, come in questo esempio dove la parete di ingresso della doccia è stata rivestita con un mosaico creato con le mattonelle originarie di quello stesso ambiente (che prima era una cucina).
L'invito quindi è quello di progettare, o invitare a progettare nel caso dei committenti, tenendo conto della "essenza interiore" di un luogo, magari anche solo richiamando, o riutilizzando, o facendovi in qualche modo riferimento, un elemento architettonico originario preesistente, anche rileggendolo in chiave moderna.
Un modo più semplice di agire può essere quello di richiamare una "memoria" del luogo, come in questo esempio dove la parete di ingresso della doccia è stata rivestita con un mosaico creato con le mattonelle originarie di quello stesso ambiente (che prima era una cucina).
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