Bruno Zevi, grandissimo storico e critico dell'architettura, faro illuminante della nostra generazione di architetti (ne ho parlato in due post: qui e qui), nemico del postmoderno, degli angoli retti e del tecnigrafo, amante invece delle avanguardie architettoniche legate ai progetti dei primi decostruttivisti (da Libeskind a Zaha Hadid), ne avrebbe dette e scritte di tutti i colori su alcune brutture dell'architettura contemporanea.
Mi riferisco in particolare al Crescent di Salerno, edificio e piazza fortemente voluti dal sindaco Vincenzo De Luca che a partire dagli anni '90 in verità, a parte questa drammatica caduta di stile, ha ridato vita ad una città bellissima. Il progetto è di Ricardo Bofill, uno dei maggiori rappresentanti del Postmoderno, corrente stilistica abominevole che il grande Zevi ha fortemente osteggiato, il quale però quando abbandona quelle malsane idee realizza anche progetti più interessanti. Entrambi, De Luca e Bofill, qui hanno dato il peggio: un'architettura, in una posizione tra le più importanti e in vista della città (dove quindi non si poteva e non si doveva sbagliare), che sembra teletrasportata nel tempo direttamente dalle città inglesi di 3 secoli fa (vedi l'incredibile somiglianza con il Royal Crescent di Bath della seconda metà del '700...).
|
L'orribile Crescent e la bellissima Stazione marittima di Zaha Hadid |
|
Le colonne doriche del Crescent in tutta la loro grazia, leggerezza e modernità 😂 |
|
Dettaglio della facciata posteriore con i simpatici cornicioni neoclassici 😂 |
Salerno, come dicevo, è una città bellissima, con forti influenze longobarde e medievali, che si leggono ad ogni angolo nella parte storica, e un'architettura diffusa contemporanea di grande qualità: basta farsi un giro proprio nel cuore del centro storico per toccare con mano la raffinatezza degli interventi degli architetti locali nella ristrutturazione di negozi e di edifici. L'amministrazione negli ultimi 20 anni (grazie soprattutto al sindaco De Luca) ha rinnovato la città con una profonda ristrutturazione del lungomare, delle piazze e dei porti, con un lavoro straordinario e risultati facilmente visibili. Purtroppo la caduta di stile proprio in un nodo principale, alla fine del lungomare, dopo una splendida gradonata in legno sulla spiaggia e piazze di respiro contemporaneo, è come un pugno nello stomaco.
Per fortuna poco più avanti c'è quella perla, piccola in confronto al mostro ma di grandissimo pregio, progettata dal genio di Zaha Hadid, che risolleva un poco le sorti di un'area sfortunata...
|
La Stazione marittima di Zaha Hadid |
|
Gli spazi interni della Stazione marittima di Zaha Hadid |
Altri articoli sul Crescent di Salerno:
Salerno, Crescent e Vincenzo De Luca. Le capriole di Vittorio Sgarbi