#architetto #cambiamento #ambiente #efficienzaenergetica
Dato che considero l'anno professionale e contabile a partire da settembre a finire ad agosto, in questo periodo rifletto e imposto la mia professione per l'anno che deve venire.
Dal punto di vista prettamente economico studio le entrate dell'ultimo anno e individuo i clienti, i punti di forza su cui impegnarmi e quelli che è meglio lasciar perdere (cercando di applicare, per chi lo conoscesse, il Principio di Pareto, anche chiamato 80/20). Così mi trovo a confrontarmi con una professione che fino a 7-8 anni fa "bastava a se stessa", nel senso che l'architetto era ricercato, apprezzato e come tale pagato : ) mentre oggi, in questi tempi di cambiamento, vedo che gli architetti devono riconquistarsi i propri spazi. E così mi ritrovo a riflettere su quale sia il significato del nostro mestiere.
Cerco nel dizionario il termine "mestiere" e trovo: - attività, per lo più manuale, appresa con la pratica ed esercitata abitualmente per trarne guadagno -. Interessante: tralasciando i mestieri manuali, si parla di "pratica" e di "guadagno"... Una seconda definizione recita: - nozioni necessarie per svolgere bene una determinata attività -. Ancora meglio: qui si parla di specializzazione! E allora tiro giù un elenco di attività in cui mi trovo ad operare e definisco il valore aggiunto che a mio parere dovrebbe essere dato dalla nostra professione.
AMBITO PROGETTUALE
Un primo campo, parlando per esperienza personale, lavorando in Italia e soprattutto a Roma, è quello delle ristrutturazioni di interni. Il fatto è che viviamo in un Paese e in una città antica, storica e "vecchia", dove ai bellissimi resti di un'antichità gloriosa si affiancano costruzioni orribili e dove nel terzo millennio si costruisce ancora come nel primo: con le cornicette di intonaco alle finestre e altre scempiaggini simili... ops, sono andato fuori tema : ) . Volevo solo arrivare a dire che c'è una grande quantità di immobili da ristrutturare. Un altro motivo per cui nelle ristrutturazioni si concentra la maggior parte degli architetti è che in questo momento storico il mercato immobiliare è fermo e non si costruisce nulla o quasi, e in ogni caso la progettazione del nuovo è sempre in mano ai "soliti noti" con i loro accordi e le loro conoscenze all'interno dell'amministrazione (pare però che in questo periodo non se la passino molto bene).
Tornando al nostro campo (le ristrutturazioni) riscontro due obiettivi da perseguire: uno a carattere sociale e uno a carattere ambientale.
L'obiettivo a carattere sociale riguarda il realizzare interni perché le persone vivano meglio: non è poca cosa tornare in una casa dopo una giornata faticosa ed essere contenti di aprire la porta per trovarsi in un ambiente piacevole e a propria misura. Noi architetti dobbiamo disegnare interni per far stare bene la gente. A prezzi contenuti. La nostra impostazione e preparazione culturale deve leggersi nella qualità estetica delle nostre realizzazioni. Devo ammettere che ho visto anche interni orribili progettati da architetti e altri di gran qualità progettati da geometri e ingegneri. Non è una questione di titolo, ma di sensibilità.
L'obiettivo a carattere ambientale passa attraverso lo studio e la realizzazione degli ambienti con tecniche di bioedilizia, nella scelta dei materiali e nell'impostazione degli impianti, finalizzate sia a impedire quegli effetti da "edificio malato" (Sick Building Syndrome) che influiscono sulla salute dell'uomo, che a migliorare l'impatto degli insediamenti umani sulla natura. Utilizzare criteri di bioedilizia vuol dire anche prestare particolare attenzione all'efficienza energetica e quindi ridurre i consumi (= risparmiare) migliorando il comfort delle persone.
Parlando di progettazione non si può non accennare al design, al quale un po' per gioco un po' per amore noi architetti ci dedichiamo anche solo per disegnare arredi personalizzati di un interno.
AMBITO TECNICO LEGALE
L'ambito tecnico legale riguarda le consulenze nei campi della sicurezza, della contabilità delle opere, dei contenziosi per danni e delle stime degli immobili.
Relativamente alla sicurezza bisogna avere una certa dimestichezza con la normativa e aggiornarsi continuamente. Io faccio il RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione dei lavori. Non è un tipo di incarico che amo, ma quando lo caccio dalla porta perché decido di non dedicarmici più rientra dalla finestra perché mi si offrono possibilità interessanti. Il fatto è che fare il RSPP di un'azienda vuol dire avere la possibilità di prendere altri incarichi, magari di progettazione e direzione lavori, essendo divenuto un professionista di fiducia e in continuo contatto con i vertici amministrativi.
Fare il Coordinatore per la Sicurezza in cantiere è un'altra necessità, essendo un obbligo praticamente in qualsiasi cantiere. Purtroppo spesso i clienti reputano l'onorario della sicurezza un'inutile tassa in più, per cui si finisce per considerarla all'interno della parcella di direzione lavori, senza dargli l'importanza (e la percentuale) che dovrebbe avere, oppure la si considera come "sconto" in fase di trattativa (regalandola).
La contabilità delle opere è uno degli aspetti più importanti del nostro lavoro. E' quello che fa la differenza tra un tecnico apprezzato, del quale si parlerà sempre bene, e un altro che, se pure avesse realizzato un bel progetto, non ha tenuto sotto controllo i costi, facendoli levitare oltre il consentito. Personalmente fisso sempre, nella mia testa, un limite in percentuale oltre il quale non andare, a seconda del tipo di lavoro che sto realizzando. Senza considerare naturalmente le richieste particolari del committente in corso d'opera ("voglio quei rubinetti d'oro che ho visto in televisione a casa dello sceicco xy"...). Curo l'aspetto della contabilità più di ogni altra cosa perché so quanto sia importante. Soprattutto oggi.
A volte succede che le persone non chiamano l'architetto per non spendere i soldi di una parcella che ritengono di potersi risparmiare o perché pensano che l'architetto, oltre ad essere una spesa in più, alzerà il costo dei lavori, quasi fosse una sua priorità... Un'idea completamente sbagliata! Più di una volta sono stato chiamato non all'inizio del lavoro in modo da poterlo impostare correttamente, con un notevole beneficio, anche economico, per il cliente, ma a cantiere praticamente finito, per risolvere problemi e contestazioni, di carattere economico o qualitativo, tra committente e impresa. Spesso la presenza di un architetto (un buon architetto...) è un valore aggiunto non solo per il risultato del lavoro, ma anche per una corretta gestione della contabilità tanto per l'impresa che per il committente. Il lavoro delle imprese va rispettato tanto quanto i soldi del committente.
Tempo fa un cliente, considerando la mia offerta troppo alta, si è affidata al Direttore dei lavori indicato dall'impresa: alla fine sono stato richiamato quando ormai la frittata era fatta e il costo dei lavori era aumentato, per buona parte ingiustificatamente, di circa 10 volte il costo della mia parcella!
I contenziosi per danni e le stime fanno parte del settore tecnico legale, vale a dire delle consulenze tecniche di ufficio fatte per il tribunale civile o per una delle parti in causa. E' un campo in cui mi sono sempre sentito a mio agio e lavoro da tempo sia come CTU che come CTP. Si affrontano argomenti e situazioni sempre istruttive per tutta la professione. Si lavora con avvocati spesso interessanti con cui nascono rapporti lavorativi e umani stimolanti e utili.
Questi in linea di massima i campi principali in cui mi trovo a lavorare, per privati, imprese e società, e il valore aggiunto che credo debba dare la nostra professione di architetti.
Le mie scelte di vita in generale sono basate sull'impegno per l'ambiente, e mi pare che ormai il mondo vada nella direzione di una maggiore attenzione alla situazione critica della nostra madre terra, obbligato da una situazione climatica che richiede soluzioni e prese di posizione nette, e con la consapevolezza, finalmente, che l'efficienza energetica ad esempio debba essere una conquista di tutti perché tutti, non solo l'ambiente, ne hanno da guadagnare.
In quella direzione dirigo la mia professione di architetto e la mia vita, aggiornandomi e stringendo rapporti con chi percorre la mia stessa strada.