15.6.12

Ristrutturare casa degli amici

Da liberi professionisti succede spesso di lavorare per gli amici, per esempio, nel caso di un architetto, ristrutturare la loro casa. Questo genere di rapporto può essere tanto piacevole quanto insidioso.



Piacevole perché può generare una "complicità" particolare, magari ritrovando quella degli anni giovanili persa tra le pieghe della vita "adulta" (da ragazzi, ai tempi della scuola e dell'università, si condivide una vita che poi si perde per le strade che si dividono). E poi, quando si tratta di coppie, nascono delle dinamiche per cui solo una buona complicità con il professionista riesce a stemperare le inevitabili discussioni che nascono davanti alle tante scelte da fare. Può essere divertente, a seconda del carattere e dell'intelligenza delle persone in gioco: l'architetto spesso diventa anche psicologo dei rapporti di coppia...

Ma non sempre è facile. Bisogna essere molto attenti. La situazione può sfuggire di mano senza che nemmeno te ne accorgi. Le persone con il tempo cambiano, o meglio saltano fuori aspetti che non si sono mai conosciuti: un conto è condividere l'elasticità mentale degli anni giovanili, un altro è scontrarsi con la rigidità acquisita con l'avanzare dell'età o sempre avuta ma mai mostrata prima, quantomeno durante le allegre scorribande giovanili... Per non parlare del fatto che nel frattempo magari ci si è anche sposati, per cui interviene una terza persona nel rapporto, e questo non sempre semplifica le cose.


E così quando un amico che frequenti o conosci da tanti anni si compra casa e ha bisogno di un tecnico per ristrutturarla, e naturalmente contatta te perché sei una persona di cui si fida e ha anche ricevuto buone referenze da parte di altri, si instaura un rapporto che necessita di una chiarezza e di una attenzione ancora maggiore dei normali rapporti di lavoro cliente - professionista. Bisogna essere molto chiari! Da subito! Sulle parcelle, sulle percentuali, su cosa si offre e cosa si farà, soprattutto se si intende usare trattamenti di favore, magari chiedendo meno di quanto si chiederebbe ad altri... L'amico - cliente si aspetta da te più di quello che si aspetterebbe da un altro, ad un prezzo molto più basso (se non addirittura gratis)!
Per questo la chiarezza va portata avanti durante tutto il rapporto di lavoro, mettendo in conto anche la possibilità che il rapporto di amicizia e/o quello professionale possa interrompersi. Come si dice: patti chiari, amicizia lunga. Mai più vero che in questi casi!

A studio (nello studio di architettura che condivido con alcuni colleghi) gira una battuta, non so nemmeno se tratta da qualche altra parte o inventata da noi. Quando si lavora con un cliente - amico e bisogna chiedere i soldi (cosa non sempre facile e spesso resa ancora più difficile dal contesto o dalle persone) si dice:
"Sarebbero mille euro, ma visto che sei un amico...
dammeli subito!"